Ago 10, 2007 | Articoli, Reviews |
Ero appena salito sul taxi a Pechino e stavo già contrattando il prezzo della corsa: un po’ troppi 400 yuan per andare dall’aeroporto al centro della città! Ero già stato avvertito: non avrei dovuto spenderne più di 70, 80. Nonostante questa accoglienza che, come straniero avrei potuto ricevere ovunque, una cosa mi è stata subito chiara in quel maggio 2004: ero esattamente in un altro mondo. È toccato a Min Peng il compito di traghettarmi in Cina. Figlia di un importante politico del partito, aveva studiato canto lirico in Italia. Folgorata dal buddhismo, la sua voce, ormai, era solo per le meravigliose melodie che ne scandivano la meditazione. Ci conoscevamo da poche ore, eppure avvertivo che stava scavando nell’angolo più nascosto della sua anima d’artista, tanto da arrivare a confidarmi dopo qualche tempo la decisione di entrare in un monastero buddhista. È stato così che ho imparato che l’amicizia è la porta del cuore, il passaggio obbligato per chi vuole entrare veramente in Cina. Nella sconfinata simbologia di questa cultura l’amicizia è rappresentata dal fiore di pruno, il più resistente alle intemperie. Inizia così il primo viaggio in Cina del maestro Paolo Vergari, originario della provincia di Ascoli Piceno, pianista di fama internazionale, un’attività concertistica che lo ha portato in più di trenta Paesi. Anche a lui la Cina ha aperto le sue grandi braccia dando inizio ad uno straordinario sodalizio musicale, un treno in corsa che non accenna a fermarsi. Correre come corrono i cinesi La percezione che si ha della Cina stando in Cina è molto diversa da quella che si ha in Europa – continua il...
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